Siena, Zanardi da pilota a campione paralimpico: ora sfida più dura

Condizioni emodinamiche e respiratorie stabili, sicuramente "un buon segno", ma il quadro neurologico "resta grave" e andrà monitorato nei prossimi giorni. Questo il quadro clinico di Alessandro Zanardi, detto Alex, illustrato dal professor Sabino Scolletta, direttore del Dipartimento dell'Emergenza-
Urgenza e dei trapianti dell'azienda ospedaliero-universitaria senese. Per Zanardi si profila inoltre il rischio di un danno oculare. Rispondendo a una domanda dei cronisti, Colletta si conferma la preoccupazione: "Le conseguenze sulla vista - ammette - ci possono essere senz'altro. Abbiamo chiesto, dunque, una consulenza da parte degli oculisti, perché c'è qualche lesione oculare. Il trauma è anche facciale e, quindi, è probabile che ci possano essere lesioni" del campo visivo. "Però - conclude - sarà possibile valutarlo tra qualche giorno. Difficile poterlo dire adesso". La storia di Alex Zanardi è puntellata di successi. A 25 anni l'esordio in Formula 1 al volante di una Jordan, scuderia che aveva appena salutato Schumacher. Resterà nel mondo dell'automobilismo, tra F1 e Cart, per i successivi 20 anni, fino al drammatico incidente al Lausitzring, avvenuto il 15 settembre 2001. La Honda Reynard perse aderenza e schizzò via, verso le barriere, poi si fermò in mezzo alla pista, dove venne centrata in pieno dalla vettura del canadese Alex Tagliani. Oltre a rischiare la vita Alex subì l'amputazione di entrambe le gambe. Questo, però, non gli tolse la voglia di andare avanti e di sfidare i propri limiti.


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